Le Vie della Memoria è un progetto presentato dal Comune di Vajont (PN) in collaborazione con Ecomuseo Lis Aganis. L’attività rientra tra i progetti finanziati dalla Regione Friuli-Venezia Giulia nell’ambito dei contributi previsti dalla Legge Regionale 8 luglio 2019, n. 10 – “Giornata in ricordo della tragedia del Vajont”.
Coltivare la memoria del Vajont all’interno della comunità, per trasmetterla oltre i confini e alle nuove generazioni – questo è lo scopo de “Le Vie della Memoria”.
È infatti proprio la memoria ad unire la toponomastica delle vie del Comune di Vajont ai luoghi della Valle. Una memoria che abbiamo ricostruito grazie ai racconti e alle fotografie di chi ha vissuto quei luoghi prima del disastro, per poterla custodire nel tempo. Alla geografia de Le Vie della Memoria, rappresentata dalle mappe, si affianca così la geografia dei ricordi delle persone che con le loro preziose testimonianze ci hanno permesso di conoscere questi luoghi ancor più da vicino. Anche il contributo di chi ancora oggi vive quotidianamente a Erto e Casso ci ha consentito di ricostruirne la storia e la geografia attuale, fondamentali per poter tracciare una linea di continuità tra le memorie e il presente.
Come è nato il progetto
Il Comune di Vajont nasce come uno dei luoghi della ricostruzione post disastro. Se in un primo momento ospitò principalmente gli abitanti del Comune di Erto e Casso in cerca di una nuova dimora, negli anni ha visto un progressivo aumento di cittadini con origini diverse.
Una delle decisioni più significative nella fase di ricostruzione fu quella di intitolare le vie del nuovo abitato – circa 60 – con i nomi di varie località significative presenti nel Comune di Erto e Casso. Alcune di queste località furono completamente o parzialmente distrutte la notte del disastro; altre ancora, richiamano importanti luoghi per la vita sociale, religiosa ed economica degli ertocassanesi.
Col passare degli anni, tuttavia, il ricambio generazionale e l’insediamento di nuovi abitanti, provenienti da località vicine e lontane, ha portato ad un lento e progressivo indebolimento di questa memoria collettiva. Ciò ha in parte vanificato l’intento di preservare la memoria delle origini.
Da qui prende vita il progetto Le Vie della Memoria per custodire e coltivare nel tempo la Memoria del Vajont.
Le Vie della Memoria, un lavoro collettivo con e per la comunità
Per diversi mesi abbiamo raccolto e trascritto le testimonianze dei cittadini di Vajont, chiedendo di raccontarci le loro storie di vita e il loro legame con i luoghi. Teatro di queste memorie sono in molti casi Erto e Casso, ma anche la stessa Vajont, paese dove nel tempo si sono sedimentate nuove tradizioni e nuovi ricordi. Abbiamo raccolto e riprodotto anche diverse fotografie, che insieme alle narrazioni costituiscono la base per il nostro Archivio de Le Vie della Memoria, nato come lavoro collettivo con la comunità e per la comunità.
Dal nostro lavoro nasce anche questo sito internet, pensato come portale di accesso alla storia del territorio
Ai luoghi della memoria potrete accedere tramite la mappa di Erto e Casso, ricostruita a partire da fogli catastali datati 1956. Questa mappa restituisce uno sguardo sulla Valle del Vajont antecedente ai cambiamenti portati dalla diga e dalla frana del 1963, permettendoci di collocare meglio i luoghi del nostro racconto, alcuni dei quali oggi scomparsi. Anche Vajont ovviamente è un punto d’accesso per le storie dei luoghi: potrete navigare tra le vie della memoria grazie alla mappa del Comune di Vajont, oppure passeggiando per Vajont e utilizzando i QR code che troverete appesi sui cartelli delle vie. Ogni cartello vi riporterà alla pagina di dettaglio che racconta l’origine della particolare toponomastica del comune.
Vajont, il paese della Memoria lontano dai luoghi della catastrofe
Il paese di Vajont è stato e resterà un presidio della Memoria lontano dai luoghi della catastrofe. Negli anni ha ospitato superstiti, sopravvissuti, le loro famiglie e molte persone che hanno conosciuto la tragedia solo dopo che vi si sono trasferiti.
Un paese nato come espressione di resilienza delle sue genti. Un paese, dove il ricordo di ciò che il disastro ha tentato di cancellare, resterà vivo nel cuore dei suoi abitanti e lungo le sue Vie della Memoria.
Gruppo di lavoro
Coordinamento progetto e attività di ricerca: Chiara Calzana
Collaboratori: Matteo Barzan, Kevin Considine, Marta Corona, Karim Manarin, Alessia Tomè
Foto, video e riproduzione immagini d’archivio: Martina Cavinato
Testi e comunicazione: Silvia Maronato
Archiviazione: Francesco Destro
Progetto Web e Digitalizzazione mappe: Samuele Schiavon / Babel Studio